Parlare con Antonio Palazzo non è mai banale, Antonio è sempre ricco di ricordi e di aneddoti. Fu uno dei protagonisti della nascita dell’Airone, è stato l’ultimo allenatore del Basket Seggiano (prima squadra) ed il primo presidente della Pioltellese Basket 1991.
In questa puntata abbiamo parlato con lui dell’inizio dell’Airone, della storia della S.S. Pioltello e della sua ultima avventura in panchina con Seggiano.
Ne è uscito un nuovo viaggio nel passato, altro mare di ricordi. Grazie di cuore ad Antonio (e alla sua memoria) sempre disponibile e cortese. A tutti invece buona lettura.
Ciao Antonio voglio parlare con te dell’inizio dell’Airone. Com’è andata? Come sai stato coinvolto?
Mi è venuto a cercare Pino Parmendola a casa, ero convinto volesse un consulto sulle macchine perché ero un meccanico, ma invece voleva parlare di basket, era un pomeriggio e da li siamo andati all’oratorio a vedere giocare i ragazzi. Inizio tutto così
All’inizio eravamo io, Pino Parmendola ed il figlio del proprietario del ristorante “Il Beccaccino”. Lui doveva fare l’allenatore insieme a Pino, ma in realtà è durato poco perché i due non si trovavano, entrambe volevano fare l’allenatore capo e nessuno voleva fare il vice cosi che è rimasto solo Pino Parmendola.
E così siamo partiti ma non ci filava nessuno, non avevamo la palestra e così andammo da
Mario Rivetta che l’anno prima aveva fondato l’Airone Calcio. C’era Mazzoli, Azzini.
Parlavo di Mario Rivetta e del fatto che non avevamo la palestra, beh lui ci diede le ore che aveva
e per noi fu una vera manna dal cielo. Non solo ci diede anche la saletta per fare le riunioni e
la possibilità di usare gli spogliatoi quanto usavamo il campo all’aperto dell’oratorio
Fin dal primo anno ci allenammo come Airone perché entrammo a far parte della polisportiva.
La prima dirigente che ci diede una mano fu la signora Mazzola che davvero ci fu di grande supporto, e fu una delle prime ad aderire al progetto
Ce ne furono altre due o tre ma poi sparirono in fretta.
L’idea di fare la squadra di Basket era ed è stata di Pino Parmendola, io ho semplicemente aderito al progetto e siamo partiti. Le cose all’interno della società sono cambiate quando è arrivato Fantauzzo padre come dirigente e segretario. Parmendola e Fantauzzo sono stati i più attivi e quelli che di fatto hanno fatto crescere l’Airone.
Per farti capire la nostra situazione all’inizio,le prime maglie ci furono regalate da un responsabile di Pino che lavorava all’aeroporto.
Quando Fantauzzo accettò di far parte della dirigenza ed iniziò a prendere in mano la situazione la situazione migliorò tantissimo. Lui dette la svolta decisiva all’Airone, insieme con Pino Parmendola erano due vulcani e hanno saputo dirigere bene tutto.
Vedi ancora Pino Parmendola?
Sono tanti anni che non vedo Pino Parmendola, lui lascio l’Airone per andare ad allenare a più alto livello credo nel 1978 ma la memoria potrebbe trarmi in inganno.
Parliamo ancora da più indietro, come hai conosciuto Pino Parmendola? E cosa sai della storia della SS Pioltello?
Io Pino Parmendola l’ho conosciuto nel 1964 nei giardinetti di Via Cimarosa,
Me lo ricordo come se fosse ieri, io sono arrivato a Pioltello il 29-06-1964 era sera, dopo un paio di giorni sono andato al parchetto di Via Cimarosa perché era l’unico punto di aggregazione, ero andato la con mio fratello e c’era questo “Pino” che era un po' il leader e li abbiamo fatto conoscenza, amicizia. Dopo un po' è arrivato un signore che era, come dire, il coordinatore, perché il parchetto era gestito direttamente dall’immobiliare che aveva costruito il Satellite, perché, da quello che mi ricordo, l’immobiliare era obbligata a costruire il parchetto come punto per i ragazzi.
Questo signore ha iniziato a dividere i ragazzi tra i maschi e le femmine e nacqu cosi la SS Pioltello con squadre maschili e femminili. Forse in quel periodo ha iniziato a giocare anche la Daniela Pennati perché era amica di Pino.
Pino era un vero e proprio trascinatore e così lui entro nella S.S. Pioltello, andavo anche io in palestra anche se poco perché avevo iniziato a lavorare e mi ricordo che c’era Pino e Antonio Parmendola e Mazza. Non ho mai giocato nell’SS Pioltello anche se frequentavo quell’ambiente, conoscevo un pò di fondamentali perché avevo iniziato a giocarci a Trani nel 1961 e quindi mi capitava di andare anche se ero preso con il lavoro. L’amicizia con Pino era nata e quindi quando a Pino è venuta voglia di fare una nuova squadra mi ha cercato. Infatti come ti dicevo prima,quando mi citofono non avevo minimamente pensato alla pallacanestro, pensavo siccome ero un meccanico volesse avere qualche consiglio sulla macchina da comprare ed invece era per il basket. E cosi mi ha convinto ad iniziare, sai com’è, una cosa tira l’altra e poi ti mangi tutto il piatto.
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Quali squadre hai allenato?
Io ho allenato soprattutto il minibasket e poi la sezione femminile. Pino seguiva la prima squadra ma non riusciva a seguire anche le altre realtà ed eccomi io pronto a gestire le altre squadre.
Ho smesso di allenare le ragazze intorno al 1982-83 con il quadrangolare con il Seggiano, perché passai a lavorare a turni e non riuscivo più ad andare in palestra come prima. L’ultimo anno dopo di me allenatore della femminile fu Italo Filosa.
Il tuo ritorno nel basket..il ritorno alla pallacanestro Seggiano?
L’ultima esperienza sportiva da allenatore arrivò con Pallacanestro Seggiano, Paolo Ferri decise di mollare l’esperienza da allenatore e la prima squadra rimase senza coach, Sebastiano Freni che è mio nipote, venne a casa mia e mi propose di prendere il posto di Paolo. Rimasi bloccato, quando lo vidi a casa, pensai a tutto ma non che mi proponesse di tornare ad allenare.. Sapevo che giocava ma ormai era parecchio tempo che io non allenavo più (9/10 anni che non ero più nel basket). Venne lui ed un altro ragazzo di cui non ricordo il nome. Io accetto di diventare il loro allenatore in attesa che loro ne trovassero uno nuovo.
Partii con l’idea di dare una mano ma alla fine rimasi tutta la stagione, in Pgr arrivammo quarti e la coppa l’ha presa Paolo che era appena tornato nel basket per l’occasione. Ho fatto anche la Fip e andò bene anche quel campionato
A livello societario, ti ricordi chi erano i responsabili?
Vado a memoria, la gestione della società è stata nella mani prima di Villa e poi di Nava
Ovviamente c’era Fantauzzo di cui ti ho già parlato, vorrei ricordare la figura di Simonetti come dirigente. Vorrei anche citate Bidoglio.
Tra le allenatrici della femminile oltre alla Pennati Daniela ricordo la Catteneo Patrizia e giocavano tutte e due nella Geas e con loro abbiamo.
Grazie Paolo per questo nuovo viaggio nel passato!
Per un periodo è stato anche il mio allenatore.
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